Le strade di Roma hanno ancora fatto la storia. Non le arterie costruite dagli antichi romani e neppure quelle che oggi le cronache raccontano sconvolte dalle buche. Sulle strade di Roma, all’Eur per l’esattezza, si è svolto il primo E-Prix italiano, il percorso più lungo della stagione agonistica. “Formula E” vuol dire futuro. Lunghe 5.160 mm, larghe 1.770 e alte 1.050 mm, le monoposto hanno un peso complessivo di 900 chili, 385 dei quali derivanti dalla batteria. Si parla di potenze di 250 kW (pari a circa 340 cavalli) e di velocità che sfiorano i 300 km/orari.
Auto elettriche le cui prestazioni, anche se al momento ancora lontane da quelle delle cugine a benzina, crescono in modo esponenziale. Il futuro è elettrico? Pare non ci siano dubbi, rumore a parte. Chi ha sentito il suono proveniente dalla pista scuote la testa: è il rumore dei trapani elettrici, afferma sconsolato. Competizioni a parte, è la vita di tutti i giorni a sancire che la svolta elettrica è un dato di realtà: tutte le grandi case automobilistiche stanno abbandonando il diesel. FCA dirà addio ai motori a gasolio nel 2022 e punterà, come ha dichiarato Sergio Marchionne, prima sui motori ibridi e successivamente sul “full elettric”.
Silenzioso, economicamente vantaggioso e, soprattutto, pulito. Sono questi i tre principali attributi del mondo elettrico. La scelta che contribuirà a migliorare l’aria delle nostre metropoli la cui pessima qualità è il principale responsabile delle malattie respiratorie che colpiscono le persone più esposte e più fragili: gli anziani e i bambini.
L’elettrico non è una moda, né tanto meno uno snobismo sciocco. E’ il punto di approdo della ricerca scientifica e tecnologica: è il nostro futuro. Un futuro luminoso come il Sole, il “motore elettrico” che alimenta la vita del pianeta azzurro.