Fine dello Scambio sul Posto: cosa cambia per il fotovoltaico?

ott 24, 2025 Categoria: Fotovoltaico residenziale

Negli ultimi anni, lo Scambio sul Posto (SSP) è stato uno dei pilastri che ha sostenuto la diffusione del fotovoltaico in Italia: un meccanismo che permetteva ai proprietari di impianti di compensare l’energia prodotta e non immediatamente consumata con quella che avrebbero prelevato in altri momenti, ottenendo una bolletta più leggera e un ritorno sull’investimento nel tempo. 

Ma dal 2025 il quadro normativo cambia: lo SSP viene gradualmente sostituito da un nuovo regime, il Ritiro Dedicato (RID). L’addio allo Scambio sul Posto non è una perdita, ma una trasformazione che offre nuove opportunità per chi investe nel fotovoltaico. Vediamo in dettaglio cosa cambia, come adattarsi e quali sono le alternative da valutare.

 

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In questo articolo: 

Cos’è lo Scambio sul Posto (SSP) e come ha funzionato

Lo SSP è stato concepito come un meccanismo di autoconsumo virtuale: quando l’impianto produce più energia di quella che serve subito, l’eccedenza viene immessa nella rete; quando invece l’impianto non produce energia (sera, notte, giornate nuvolose), si preleva dalla rete. 

Alla fine dell’anno o del periodo previsto, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) compensa il bilancio tra quanto immesso e quanto prelevato. Il vantaggio principale è che questa compensazione abbassa i costi in bolletta, rendendo l’investimento nel fotovoltaico più rapido da ammortizzare. Il regime era accessibile per molti impianti fotovoltaici (e altri piccoli produttori da fonti rinnovabili), sotto certe condizioni di potenza e tecniche.

Perché e quando finisce lo Scambio sul Posto

Le disposizioni legislative e regolatorie recenti – in particolare il Decreto Legislativo 181/2023 e la deliberazione ARERA 457/2024/R/efr – hanno stabilito che il regime di Scambio sul Posto sarà progressivamente superato.

Ecco le date fondamentali che hanno visto la dismissione dello SSP:

  • 29 maggio 2025: i nuovi impianti non possono più accedere allo SSP. Gli impianti entrati in esercizio dopo questa data, dovrà necessariamente scegliere un’alternativa come il RID.

  • 26 settembre 2025: termine ultimo per presentare nuove domande di accesso allo SSP, ma solo per impianti che siano stati messi in esercizio entro il 29 maggio 2025. Da questa data non è più possibile attivare nuove convenzioni SSP.

  • Per i contratti SSP già attivi, vi è un limite: le convenzioni non possono essere rinnovate oltre il periodo di 15 anni dalla loro prima sottoscrizione. Quando scadono, si dovrà passare a un altro regime.

  • A partire dal 1° gennaio 2025, il GSE ha iniziato la trasformazione automatica (o d’ufficio) in contratto RID per impianti SSP che rientrano nei casi previsti (tra quelli con convenzioni scadute o in scadenza per i 15 anni) per garantire la continuità e la valorizzazione dell’energia immessa.

Che cos’è il Ritiro Dedicato (RID) e come funziona

Il Ritiro Dedicato (RID) è il nuovo sistema che prende il posto dello Scambio sul Posto. In pratica, quando il tuo impianto fotovoltaico produce più energia di quanta ne usi subito, quella in più non viene più “scambiata” in bolletta, ma viene venduta al GSE, che ti paga ogni mese per i kWh che immetti in rete.

Ecco alcuni punti chiave del RID:

  • L’energia che non consumi viene venduta, non compensata. Se produci più di quanto consumi, quella parte va ceduta e riceverai un corrispettivo economico per ogni kWh immesso in rete.

  • Il prezzo riconosciuto spesso si basa sul Prezzo Zonale Orario (PZO), che dipende dalla zona geografica, dall’ora del giorno, dal mercato elettrico, e può variare.

  • Il RID è cumulabile con alcuni incentivi, come quelli per le Comunità Energetiche Rinnovabili (scopri qui di cosa si tratta) o altre configurazioni di autoconsumo diffuso, nei casi previsti.

  • Chi ha già impianti in SSP che non possono rinnovare la convenzione, oppure nuovi impianti, dovrà scegliere il RID o altre soluzioni alternative.

Differenze tra Scambio sul Posto (SSP) e Ritiro Dedicato (RID)

Caratteristica

Scambio sul Posto (SSP)

Ritiro Dedicato (RID)

Cos’è

Meccanismo di compensazione: l’energia immessa in rete veniva “scalata” da quella prelevata.

Meccanismo di vendita: l’energia in eccesso viene ceduta al GSE che paga un corrispettivo.

Disponibilità

Attivo fino al 29 maggio 2025 per i nuovi impianti. Dopo, non più accessibile.

Obbligatorio per i nuovi impianti dal 5 marzo 2025 e per chi non può più rinnovare lo SSP.

Durata contratti

15 anni dalla sottoscrizione, non rinnovabili.

Nessun limite di durata, valido finché l’impianto è in esercizio.

Gestione dell’energia

Energia prodotta e immessa bilanciata con quella prelevata.

Energia prodotta in eccesso venduta; l’energia prelevata si paga normalmente.

Pagamento/compensazione

Compensazione in bolletta, con riduzione diretta dei costi.

Bonifico mensile dal GSE per ogni kWh immesso.

Vantaggi principali

Bollette più leggere grazie alla compensazione diretta.

Trasparenza dei ricavi e maggiore valorizzazione con autoconsumo elevato.

Strategie ottimali

Impianto dimensionato sui consumi medi.

Aumentare autoconsumo diretto e integrare il fotovoltaico con un sistema di accumulo.


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Cosa cambia praticamente per i privati

Il passaggio da SSP a RID comporta alcune modifiche concrete, ma non significa che il fotovoltaico perda valore — al contrario, chi sceglie bene può continuare a ottenere ottimi benefici.

  1. Con lo Scambio sul Posto potevi “scalare” dalla bolletta l’energia che mettevi in rete, compensandola con quella che riprendevi quando ti serviva. Con il Ritiro Dedicato invece funziona diversamente: l’energia che prendi dalla rete la paghi normalmente, mentre quella che produci in più la vendi al GSE. Per questo conviene usare il più possibile subito l’energia che produci, così risparmi davvero in bolletta.

  2. Importanza dell’accumulo: le batterie o altri sistemi di accumulo diventano strumenti strategici. Se riesci a immagazzinare l’energia prodotta in eccesso, puoi utilizzarla in momenti in cui non produci – riducendo i prelievi (che costano) – e vendere meno energia residua a prezzo RID. Questo migliora la redditività complessiva.

  3. Costi e verifiche fiscali: con il RID, i ricavi provenienti dalla vendita saranno un vero reddito, da dichiarare secondo le regole vigenti. Serve cura nella gestione contabile e fiscale, che T-Green ti garantisce grazie a un supporto costante post-installazione. In più, con la nostra app di monitoraggio puoi tenere sempre sotto controllo produzione e consumi, così da avere piena trasparenza sui tuoi risparmi.

  4. Scelte strategiche nell’impianto:

    • Progettazione puntata sull’autoconsumo elevato (orientazione, ombreggiamenti, uso razionale dell’energia).

    • Valutare se dotarsi di accumulo o progettare impianti con potenza adeguata alle esigenze.

    • Approfittare delle opportunità offerte dalle Comunità Energetiche Rinnovabili, che permettono condivisione, incentivi e scambio tra più utenti in una zona.

Opportunità nel cambiamento

Anche se le regole cambiano, ci sono nuove opportunità:

  • Con il RID guadagni dall’energia che vendi e paghi solo quella che ti serve dalla rete. Se il tuo impianto è ben progettato e consumi tanta energia subito, il ritorno è chiaro e trasparente.

  • Le Comunità Energetiche (CER) restano molto vantaggiose: condividere l’energia con altri significa abbassare i costi, essere più efficienti e valorizzare ancora di più il fotovoltaico.

  • Le batterie di accumulo sono un alleato prezioso: ti permettono di usare anche di sera l’energia che hai prodotto di giorno, riducendo la dipendenza dalla rete e aumentando i risparmi.
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Noi di T-Green ti aiutiamo nella gestione di tutte le pratiche

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