Gli italiani reagiscono bene ai programmi sulla raccolta differenziata avviati dai vari Comuni di tutto il Paese. Secondo un recente studio dell’Istat intitolato “Eco management e servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia”, più di un rifiuto su tre viene correttamente smaltito nei cestini della raccolta differenziata. Per la precisione il tasso di differenziazione in Italia raggiunge quota 34,9%, ovvero l’1,4% in più rispetto al 2011 (i dati sono del 2012 visto che il 2013 non è ancora finito). Le buone notizie però non sono tutte qui. Contestualmente all’aumentare della raccolta differenziata, si riduce anche l’impatto sui rifiuti solidi urbani. L’immondizia comune raccolta nei capoluoghi di Provincia si riduce nel 2012 del 3,9% arrivando a pesare 567,3 kg per ogni cittadino, compresi i neonati e gli ultracentenari. Tutto ciò accade perché praticamente tutti i capoluoghi italiani (104 su 117) hanno attuato uno specifico regolamento comunale che disciplina la gestione dei rifiuti. Inoltre la metà dei capoluoghi, 61, prevede anche qualche tipo di agevolazione per chi utilizza metodi fai da te come l’autocompostaggio; in 107 è previsto il ritiro dei rifiuti ingombranti a chiamata; in 99 è attivo il servizio di ritiro dei rifiuti porta a porta totale o parziale e in 104 è presente almeno un’isola ecologica.
Fonte: Greenstyle