Le foreste ricoprono il 31% del territorio emerso del nostro pianeta. Esse producono ossigeno, vitale per la sopravvivenza, e forniscono riparo alle persone e alla fauna selvatica. Oggi, però, si ritrovano sotto la costante minaccia della deforestazione. Secondo il WWF, ogni anno perdiamo tra i 120 e i 150 milioni di chilometri quadrati di foresta. Quasi 36 campi da calcio al minuto. Una delle cause principali è l’abbattimento degli alberi per il legname. Una risposta parziale al problema potrebbe arrivare dalla Norvegia. Un’azienda di Oslo ha creato infatti un tipo di legname che possiede i benefici di costosi legnami esotici duri come l’ebano, ma senza i danni ambientali causati dalla deforestazione. Secondo il produttore, attraverso un uso mirato di liquidi ricavati dai rifiuti organici, come l’alcool furfurilico, il legno tenero, come il pino giallo o il pino insigne coltivati nelle foreste, viene trasformato in un legno più durevole, robusto e solido. Il legno viene riscaldato e poi fatto seccare. Il prodotto finale ricorda il Teak e altre varietà di legno tropicale. Questa forse sarà la strada più giusta da prendere per avere un materiale duro e resistente e allo stesso tempo riuscire a salvaguardare l’ambiente e le sue foreste. Un legno ecosostenibile resistente anche ai climi più estremi, resistente alla corrosione proprio come il legno duro. Potrebbe rivelarsi un’alternativa sostenibile non solo ai legni tropicali, ma anche ad altri materiali da costruzione come i metalli, la plastica e il cemento. Solo il tempo, però, ci dirà se davvero sarà in grado di contribuire al salvataggio delle foreste tropicali o meno.
Fonte: Euronews