L'uomo con i baffi più lunghi. La più grande forma di formaggio. Il cane più brutto. L'elenco potrebbe continuare per parecchie pagine, anzi per il contenuto di un libro: Il Guinness dei primati, un'idea editoriale di grande successo.
La ragione è da ricercarsi nel fatto che gli uomini adorano le classifiche. Dalle più strampalate sino alle più sensate. Anche se, purtroppo, sono le prime ad ottenere l'attenzione maggiore. Il buffo, l'inatteso, il paradossale (per non parlare del sorprendente, del fantastico e del magico) sono le categorie narrative che dall'Odissea in avanti conquistano il nostro interesse.
Anche il racconto di questo post riguarda una classifica, quella delle 10 città più green al mondo. O sarebbe meglio dire "le più intelligenti", poiché "più green" significa migliore qualità della vita e tutela della salute. Diciamo subito che la le 10 città intelligenti non ce n'è neppure una italiana: Aspen, San Francisco, Isola di Wight, San José, Copenaghen, Monaco di Baviera, Sidney, San Diego, Francoforte.
Località diversissime per dimensione, localizzazione, clima. Accumunate da un minimo comun denominatore: il ricorso alle energie rinnovabili, in particolare al fotovoltaico. Al di là delle specifiche politiche adottate, è questa la cultura che contraddistingue i centri urbani più attenti alla salute delle persone e al futuro del nostro pianeta. Abbattere le emissioni di Co2, il gas responsabile dell'effetto serra e migliorare la qualità complessiva dell'aria che respiriamo nelle nostre città iper-inquinate, è possibile. Lo è in modo economico e sostenibile. Senza rinunce ne anacronistici ritorni ad un passato idilliaco che... non è mai esistito: l'aria di Londra è da secoli un terrificante aerosol prodotto dalla nebbia e dal largo uso di carbone fossile. E poiché il Sole pare abbia intenzione di continuare a risplendere per i prossimi 4,5 miliardi di anni, non è necessario compiere salti mortali né tentare di battere i primati del Guinness. Quello di cui abbiamo bisogno non sono stranezze o magie, ma solo di tecnologico buon senso.
Nota fotografica: Ram Singh Chauhan ha 54 anni, vive nel Rajasthan (India) ed è un impiegato nell’Ufficio del Turismo. Iniziò a far crescere i propri baffi nel 1982 e oggi, con 3 metri e 50 cm, ha il record di baffi più lunghi al mondo.