Anche gli impianti fotovoltaici “invecchiano”. Per stare al passo con i tempi e garantire standard qualitativi elevati, il revamping può rivelarsi la soluzione giusta. Ma in cosa consiste e quali sono gli incentivi 2023 per interventi di questo tipo? Scopriamolo insieme.
In questo articolo parleremo di:
- La detrazione del 50% per il revamping fotovoltaico
- Chi può accedervi e chi non può
- I requisiti del GSE per accedere agli incentivi
- T-Green non ti lascia mai solo!
La detrazione del 50% per il revamping fotovoltaico
Il revamping fotovoltaico consiste nel rendere più moderni e migliorare il rendimento degli impianti solari residenziali e commerciali. Infatti, nonostante la notevole resistenza dei pannelli, la loro esposizione continua ad agenti atmosferici di diversa entità può portare a problemi tecnici, guasti e a una produzione ridotta dell’energia.
Per tornare ai livelli di risparmio iniziali e ad avere un impatto positivo sull’ambiente, occorre “rimodernare” gli impianti fotovoltaici. Oltre a intervenire sulle performance, il revamping fotovoltaico si rivela particolarmente vantaggioso grazie agli innumerevoli incentivi fiscali che hanno investito il settore dell’edilizia.
Tra questi, il Bonus ristrutturazioni stabilisce una detrazione del 50% dei costi sostenuti che ti permette di recuperare la metà della spesa in 10 anni tramite detrazione IRPEF per interventi di revamping fotovoltaico oltre a premiare anche coloro che decidono di installare un nuovo impianto.
Si tratta di un’agevolazione rimborsata dallo Stato e che permette di coprire le spese sostenute per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e coprire le spese legate ai materiali necessari con un importo massimo di€ 96.000.
Chi può accedervi e chi non può
Ma chi può accedere agli incentivi previsti per le attività di revamping fotovoltaico?
Bisogna subito fare una distinzione tra chi interviene su parti comuni di condomini e su singole unità immobiliari.
I condomini sono realtà abitative complesse, costituite da più unità legate tra loro ma, al contempo, indipendenti. In questo contesto, un impianto fotovoltaico deve essere efficiente e garantire alte prestazioni, soprattutto se devono occuparsi del “fabbisogno” energetico di tutti.
Gli interventi di manutenzione ordinaria devono essere effettuati su base regolare. Si tratta di operazioni che non consistono solo nella pulizia e nel controllo dei pannelli, ma che riguardano anche la verifica del corretto funzionamento dell’impianto. Inoltre, sono utili nel limitare eventuali perdite e, di conseguenza, ottimizzare le prestazioni del fotovoltaico.
La manutenzione straordinaria, invece, risulta più “invasiva”. In tali circostanze, infatti, gli interventi non si possono pianificare e comprendono, oltre alla sostituzione dei moduli, anche l’ampliamento di un impianto preesistente e l’installazione di pannelli di ultima generazione per migliorare il livello delle prestazioni.
Il revamping fotovoltaico rappresenta un intervento fondamentale per l'autoconsumo energetico dei condomini e per promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Con gli incentivi statali, dunque, i condomini possono investire su interventi come questi sulle parti che hanno in comune e risparmiare.
Lo stesso discorso vale anche per le singole unità immobiliari. Infatti, è ancora possibile, fino alla fine del 2024, accedere al Bonus ristrutturazioni.
Nel caso in cui il titolare dell’abitazione non riesca a terminare i lavori, tale agevolazione rimane valida a partire dal 1 gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2024.
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I requisiti del GSE per accedere agli incentivi
Per accedere agli incentivi relativi al revamping fotovoltaico, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) stabilisce alcuni requisiti. Scopriamo insieme quali sono:
- Non è necessario comunicare al GSE la natura dell’intervento nel caso in cui si vada a lavorare solo sull’inverter e non si effettui una modifica della classe di potenza in impianti fotovoltaici entro i 3 kW. Al contrario, si dovrà notificare al GSE se la potenza dell’impianto è aumentata, se si procede a una sostituzione dei pannelli o se si desidera aggiungere una batteria di accumulo.
- Qualsiasi intervento di modifica effettuato su impianti di potenza superiore ai 3 kW dovrà sempre essere notificato al GSE entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori.
- Se l’impianto arriva a produrre fino a 20 kW, è possibile aumentare la potenza fino a un limite massimo pari al 5%.
- Se l’impianto arriva a produrre più di 20 kW, è possibile aumentare la potenza fino a un limite massimo pari al 1%.
- Infine, se l’impianto fotovoltaico gode del Primo Conto Energia non si potrà né aumentare la potenza né installare una batteria d’accumulo.
T-Green non ti lascia mai solo!
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