Reuters.com affronta in questi giorni una tema scottante riguardo ai presunti dazi che verranno messi sui pannelli solari cinesi a partire dal 6 giugno in Europa. Questo è quanto vorrebbe proporre Karel De Gucht, commissario europeo per il commercio che, secondo indiscrezioni provenienti dell’agenzia Reuters, pensa a un prelievo del 30% o più sui pannelli solari cinesi importati in Europa. Una decisione che, se venisse approvata, è destinata a scuotere profondamente il mercato del fotovoltaico cinese e non porterebbe nessuna vittoria a nessuno. Prima di ufficializzare i dazi, stando a quanto rivelato da una fonte vicina al commissario Ue, la commissione sembra comunque intenzionata a compiere un estremo tentativo di negoziato con Pechino, al fine di trovare una soluzione condivisa. In caso contrario, entro il 6 giugno prossimo dovrebbero entrare in vigore i prelievi del 30%, per un periodo non superiore ai 5 anni. L’anno scorso erano stati gli Stati Uniti a imporre dei dazi sui pannelli fotovoltaici made in Cina, giustificando il loro intervento protezionistico con l’eccesso di offerta da parte dei produttori cinesi. Dietro la decisione della Commissione Ue di introdurre dei dazi sul fotovoltaico cinese ci sarebbe soprattutto la spinta della Germania, che è il maggiore produttore ed esportatore europeo di pannelli solari. Lo scorso anno, il cancelliere Angela Merkel ha fatto numerosi viaggi in Cina, nel tentativo di trovare una soluzione “pacifica” alla questione della presunta concorrenza sleale da parte dei produttori cinesi. Rimaniamo perciò in attesa della decisione finale sperando che prendano in considerazione tutti i pro e i contro che una decisione del genere produrrebbe sul mercato dei pannelli fotovoltaici.
Fonte: Reuters.com