L’autoconsumo è il fattore di maggiore risparmio per chi possiede il fotovoltaico. Autoconsumando l’energia prodotta dal mio impianto si riducono i prelievi dalla rete e quindi si riducono le bollette elettriche.
Per sfruttare al massimo l’autoconsumo bisognerà però utilizzare il più possibile gli apparecchi elettrici di casa nei momenti in cui l’impianto è produttivo. In altre parole: se in una giornata di sole faccio andare lavastoviglie o lavatrice, l’energia necessaria verrà prodotta sul momento dal mio impianto fotovoltaico, senza che questo si affidi alla rete per soddisfare la richiesta istantanea di elettricità. In questo modo il fotovoltaico diventa un investimento maggiormente remunerativo.
Cosi facendo si massimizzano i vantaggi del fotovoltaico e si riduce drasticamente il prelievo di energia dalla rete, prelievo che è sempre più oneroso ed è destinato a crescere ogni anno.
Facciamo un esempio concreto su come misurare la quantità di energia autoprodotta ed autoconsumata. Per farlo ho bisogno di due dati:
- Energia totale prodotta. Dato che si ha attraverso il display dell’inverter dell’impianto fotovoltaico o tramite l’App per chi possiede il monitoraggio via Wi-Fi integrato.
- Energia immessa in rete Dato che si ha grazie al contatore bi-direzionale che si installa durante la fase di allacciamento dell’impianto.
E la formula sarà:
Energia totale prodotta - energia immessa in rete =
energia autoconsumata
Se in un anno il primo contatore ha rilevato 3.900 kWh prodotti dal mio impianto ed il secondo contatore ha rilevato in totale 2.000 kWh di energia immessa in rete. Sottraendo l’energia immessa dall’energia complessivamente prodotta si ottiene l’energia autconsumata: 1.900 kWh.
Più riesco ad aumentare la quota di energia autoconsumata, più l’investimento sarà remunerativo.