Impianto fotovoltaico: come sceglierlo?

mag 03, 2013 Categoria: Fotovoltaico residenziale


Sono molte le persone interessate al fotovoltaico, tanti si sono decisi ad installarlo sul tetto della propria casa, ma in moltissimi sono ancora in piena fase decisionale ed eccoci in loro aiuto. Come fare a scegliere bene l’impianto fotovoltaico adatto alle esigenze particolari di ognuno? Quali pannelli scegliere al fine di ridurre la spesa avendo nello stesso tempo una buona resa dell’impianto? GreenStyle, il magazine on-line dedicato alle tematiche ambientali, ha stilato una lista di passi da compiere prima della scelta. Vediamoli insieme. Primo step è quello di studiare attentamente la propria bolletta di casa, specialmente dopo la fine degli incentivi. Fino a quando c’erano generosi incentivi statali, infatti, l’impianto si pagava da solo in pochi anni, mentre ora è necessaria fare attenzione al fine di scegliere un impianto con una potenza piuttosto che un’altra. Pensate anche a come potrebbe evolvere nel tempo la bolletta stessa: siete appena sposati e non avete ancora figli? Probabilmente un giorno li avrete e i vostri consumi cresceranno. Avete già famiglia con figli grandi e pronti ad andarsene di casa? Nei prossimi vent’anni probabilmente i consumi scenderanno. Fate perciò un’analisi attenta dei vostri consumi energetici attuali,  ma anche e soprattutto quelli futuri.

Secondo passo è studiare il vostro tetto. In pochi ci pensano, ma serve possedere un tetto per installare un impianto fotovoltaico. Se abitate in una casa unifamiliare non c’è problema, se state in condominio   le cose cambiano moltissimo. E cambiano da condominio a condominio, in base al regolamento del vostro palazzo. Chiedete sempre al vostro amministratore cosa e come potete installare sul tetto: ci sono delle norme generali, ma anche limitazioni e interpretazioni specifiche (a volte anche molto fantasiose e ai limiti della legge) che potrebbero impedirvi di installare il fotovoltaico. O portarvi a causa con uno o più condòmini. Se poi abitate in un centro storico di una delle tante città d’arte italiane c’è un problema in più: molte Sovrintendenze ai Beni Culturali mettono dei paletti rigidissimi all’installazione dei pannelli solari sui tetti nei centri storici e, purtroppo, ogni ente fa un po’ come preferisce. Chiedete a installatori specializzati come i nostri che hanno esperienze specifiche e sapranno indicarvi se dove vivete esistono dei vincoli ambientali forti a tal punto di impedirvi di costruire un impianto fotovoltaico o meno.

Terzo passo riguarda la scelta dei pannelli fotovoltaici, meglio quelli asiatici o quelli europei? Certamente i pannelli provenienti dall’Asia costano meno di quelli Europei, affidatevi sempre a tecnici esperti che sappiano indicarvi i pro e i contro di un determinato pannello fotovoltaico, può essere che per le vostre esigenze sia adatto uno europeo come no, nella stessa misura e probabilità. Ultime notizie purtroppo parlano di alcuni dazi preventivi che verranno messi sulla merce proveniente dalla Cina, conseguenza di una procedura antidumping contro la sospetta concorrenza sleale avviata dall’Unione Europea. Affidatevi perciò a professionisti del settore che conoscono il mercato e hanno le soluzioni più adatte da consigliarvi.

Quarto step è quello ecologico, pensate al riciclo dei pannelli fotovoltaici, non solo per fare un opera di bene verso il nostro ambiente, ma anche perché da alcuni mesi è obbligatorio  assicurarsi che ogni pannello fotovoltaico venduto in Italia sia coperto da un’assicurazione sul suo riciclo a norma di legge. Sappiamo tutti che un impianto solare dura almeno vent’anni, ma è bene essere certi sin da subito che tutto sia a posto. In merito la legge è chiara: almeno uno tra il produttore, distributore e installatore deve aderire a un consorzio di riciclo e garantire il fine vita del pannello fotovoltaico. Di solito è il produttore stesso, a volte il distributore. Informatevi molto bene, visto che tra vent’anni dovrete sapere a chi consegnare il vostro vecchio impianto.

Arriva poi la fase delicata di scegliere con cura la tipologia dei pannelli fotovoltaici. Sul mercato ci sono svariate tecnologie fotovoltaiche, con caratteristiche e prestazioni completamente diverse tra loro. Le principali, quelle più diffuse per i pannelli destinati ai tetti domestici, sono:

-           Silico amorfo/Film sottile;

-          Silicio monocristallino;

-          Silicio policristallino.

Il fotovoltaico a silicio amorfo/film sottile è la tecnologia più vecchia tra tutte, la prima che è stata utilizzata in grande scala negli anni ottanta e novanta: il silicio viene depositato sulla superficie d’appoggio in forma amorfa, di solito sotto forma di gas, e di conseguenza non è limitato da una forma o dimensione specifica.

Questo lo rende molto flessibile nel suo utilizzo, anche su superfici curve che non possono essere facilmente coperte dal fotovoltaico cristallino. Gli svantaggi sono l’efficienza minore e la diminuzione molto più rapida dell’efficienza rispetto ad altre tecnologie.

Il fotovoltaico cristallino, mono e poli, è ottenuto da silicio in forma di cristalli. A differenza del film sottile questo tipo di fotovoltaico viene realizzato in dischi (wafer) che poi vengono sezionati in celle rigide. Molte celle, unite tra loro da giunzioni (che a loro volta possono essere realizzate con varie tecnologie e materiali), formano un modulo fotovoltaico. Comunemente detto pannello.

Nello specifico il fotovoltaico monocristallino è ottenuto da silicio puro. Lo si riconosce perché le celle sono di un colore nero o blu scuro uniforme e senza screziature.

Molti dei moduli con efficienza maggiore usano questa tecnologia, che però non è sempre preferibile. Il colore molto scuro dei pannelli monocristallini, infatti, ne fa aumentare di parecchio la temperatura e, di conseguenza, ne fa scendere l’efficienza.

Il fotovoltaico policristallino è realizzato nello stesso modo di quello monocristallino, ma partendo da silicio non puro. Il risultato è una cella di colore blu chiaro non uniforme. Di solito ha efficienza inferiore al monocristallino, ma una maggior tenuta alle alte temperature atmosferiche. Tanto che, in alcuni casi, un buon fotovoltaico policristallino potrebbe essere anche meglio di un buon monocristallino.

 

Sesto step: non pensate che un impianto fotovoltaico sia composto solo dai pannelli fotovoltaici. Molto spesso l’acquirente si concentra troppo sulla marca dei pannelli solari dimenticando che un impianto è composto anche da altri componenti estremamente importanti. Tanto importanti da poter abbassare la produzione di energia elettrica se non sono della qualità necessaria. Il primo di questi componenti è l'inverter. Cioè l’apparecchio che trasforma l’energia elettrica continua che produce il pannello fotovoltaico in energia elettrica alternata compatibile con il normale impianto elettrico di casa. Nel fare questa conversione l’inverter non ha un’efficienza del 100% e ciò vuol dire che ci sarà una piccola perdita di energia nella trasformazione. Accoppiare ottimi pannelli con un pessimo inverter non vi darà un impianto di medie prestazioni: vi darà un impianto di pessime prestazioni, vanificando il vostro investimento.

Altri componenti molto importanti sono la cavetteria e tutto ciò che serve ad allacciare l’impianto alla rete elettrica. Non risparmiate su questi componenti perché, oltre a perderci in potenza, rischiate che i preziosi pannelli smettano di funzionare da un momento all’altro perché magari un cavetto si è sganciato.

 

Ora siete pronti ad un ottimale ed efficiente acquisto!

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